A partire da un foglio in plastica, sono state ritagliate delle lettere che insieme formano la scritta “Vola”. All’interno di ognuna di esse è presente una quantità di argilla in polvere e una di ossido di ferro. I due materiali sono entrambi volatili ma opposti in quanto organica (l’argilla disidratata) ed inorganico (l’ossido di ferro). Rinchiusi nella plastica perdono la loro facoltà di essere liberi. Qui si innesta un’ambiguità tra la scritta in quanto contenitore e i materiali presenti in essa.
L’argilla arida simboleggia la terra e il periodo storico che stiamo vivendo caratterizzato dal cambiamento climatico.
L’ossido di ferro, proviene da materiale edile ed è un pigmento inorganico di elevata purezza con capacità cromatiche coprenti.
La terra che dovrebbe essere florida diventa arida e assume il colore dell’ossido.
L’opera diventa installazione nel momento in cui viene appesa su una recinzione mobile per cantieri in corso prendendo parte del luogo e delle possibilità di esso nel suo divenire storico.