L’azione del camminare nel suo svolgersi riesce a portare l’uomo ad una chiarezza mentale. Nella sua ripetizione, nella con tinuità del moto, vediamo come la mente riprende consapevolezza di sé stessa e si schiarisce riportando l’insieme di pensieri che si sono accumulati nel corso del tempo in uno stato di rilassamento emotivo. Tutto sembra più chiaro, si riacquisisce consapevolezza di sé stessi e del beneficio del camminare…soprattutto se in mezzo alla natura o ad ambienti volti ad eluderci dalla società cronofagica di cui facciamo parte (chronos: tempo, faghein: mangia re). Il lavoro proposto è un’installazione che comprende una serie di 15 libri d’artista nei quali è presente un’opera d’arte che è possibile appendere.
Ogni “libro-opera” si distingue dagli altri poiché le foto assemblate e le scritte presenti al suo interno sono diverse in ognuno di essi. 15 scatole in legno contenenti un chiodo, un testo sul concetto proposto, una ricevuta di pagamento, un’opera appendibile al muro realizzata come un contenitore in plastica in cui sono presenti fotografie, scritte e sassi. I singoli pezzi/foto presenti in ogni contenitore, se appesi al muro, nel loro insieme formano un’installazione. Il focus di questo lavoro è il tempo per sé stessi scandito sulle tracce di un cammino catarchico lasciate nel suo divenire sul corpo dell’artista.
Le pietre diventano simbolo di un passato, di un tempo esperito su di esse che le ha formate fino ad arrivare alla forma che ognuna possiede. L’uomo, allo stesso modo può diventare consapevole dell’importanza del cammino in termini di riposo mentale utile per poter progredire migliorando sé stesso e quindi la società di cui è parte.