Osso di Cutro

2024

Vetro nero di Murano

20x15x5 cm

L’opera in vetro, rappresenta un osso di seppia, raccolto personalmente dall’artista sulla spiaggia di Cutro, in Calabria. Quest’opera vuole essere un memoriale com - movente per le persone che hanno perso la vita nel tragico naufragio avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023. Nel buio e nel gelo della notte, volontari e carabinieri hanno compiuto sforzi eroici per salvare chi era ancora vivo e re - cuperare numerosi corpi senza vita spinti verso la riva dalla furia delle onde. L’osso di seppia che galleggiava sull’acqua diventa simbolo dei corpi dei bambini, delle donne e degli uomini che hanno perso la vita sulla spiaggia calabrese, trasformandosi in una tomba e un ricordo tangibile delle persone che, in quel luogo e in quel momento, cercavano disperatamente casa e libertà, ma hanno invece trovato la morte. “Osso di Cutro” utilizza il simbolismo dell’osso di seppia riprodotto in vetro per commemorare il naufragio avvenuto sulla spiaggia di Cutro, manifestando solidarietà e riflessione nei confronti delle vittime e dei sopravvissuti. L’opera si pro - pone di evidenziare il senso di estraneità e la ricerca di una nuova casa che molti migranti affrontano, un viaggio spesso segnato da tragedie e dolori inaspettati. Il viaggio compiuto dall’artista per raccogliere l’osso di seppia a Cutro riflette il sentirsi stranieri in un luogo sconosciuto, una condizione condivisa da molti migranti che sopravvi - vono alla traversata verso terre sconosciute. Il processo di fusione del vetro a Murano, con il suo colore nero, mira a rappresentare l’oscurità dell’evento, offrendo uno spazio di riflessione sulla fragilità della vita umana e sulle tragedie che troppo spesso accompagnano i flussi migratori. La scelta di utilizzare il vetro come materiale riflette anche il desiderio di richiamare l’attenzione su Venezia e il suo ricco patrimonio artistico legato all’arte del vetro, offrendo al contempo un’opportunità per promuovere la solidarietà e la comprensione tra culture diverse.

 

Opera selezionata per il bando “Artefici del nostro tempo”. Attualmente esposta all’interno del Padiglione 29 della Biennale di Venezia

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